Sin dall’antichità, la penisola coreana è stata lo scenario di una fiorente cultura, diventata di recente famosa in tutto il mondo, grazie alla Hallyu Wave, vale a dire l’onda coreana che ha portato in occidente il K-Pop, i drama e la letteratura del sud della penisola. Tuttavia, la parte più storica della cultura coreana viene a volte messa da parte, a favore di prodotti più fruibili. Per tale motivo, è bene dedicare spazio a elementi fondamentali nel processo di fondazione della Corea del Sud per come è oggi conosciuta.
Parlando della lingua coreana, molte persone credono che utilizzi i caratteri, o logogrammi, di derivazione cinese, ma, in realtà, essa dispone di un alfabeto unico nel suo genere e utilizzato solamente nella penisola, noto come Hangeul, ideato nel 1443.
I caratteri venivano usati nel periodo antico per via della forte influenza che le dinastie cinesi ebbero sul territorio. Per facilitare la lettura, venne adottato un sistema di trascrizione conosciuto come Idu, che utilizzava la pronuncia dei caratteri, collegandoli, attraverso la corrispondenza fonologica. Il problema primario, che rendeva difficile l’uso e la comprensione di questo sistema, era la scelta sporadica dei caratteri in base al suono che più si adattava al termine coreano a cui doveva corrispondere, altre volte in base al significato e altre volte ancora venivano scelti dando vita a nuove accezioni.
Vi furono altri due sistemi di trascrizione: il sistema Hyangchal, il quale associava a ogni carattere una sillaba in coreano e il sistema Gugyeol, che consisteva nell’annotazione, sui due lati del manoscritto, di alcuni simboli con lo scopo di indicare il metodo di lettura corretto e necessario per la comprensione del testo.
L’utilizzo dei caratteri di derivazione cinese aumentò la necessità culturale e letteraria, divenuta oramai palese nel regno di Joseon, di un sistema di scrittura creato sulla base della fonologia della lingua coreana, che fosse fruibile a tutta la popolazione e non soltanto alle classi aristocratiche della società. Re Sejong (r. 1418-1450) diede a un gruppo di studiosi fidati l’ordine di ideare un alfabeto che fosse un sostegno per la lingua ufficiale del regno e diede l’annuncio della sua creazione nel1443.
L’Hunminjeongeum, o “suoni corretti per istruire il popolo”, venne pubblicato solo nel 1446 e conteneva al suo interno tutte le nozioni riguardanti il nuovo alfabeto e il suo metodo di utilizzo. La prima parte, era composta da due pagine introduttive sulle motivazioni che avevano spronato il sovrano a dar vita a un nuovo alfabeto e perché quest’ultimo fosse effettivamente importante per il popolo coreano. La parte più consistente dell’opera era l’Hunminjeongeum Haerye, “Spiegazioni ed esempi dei suoni corretti per istruire il popolo”, fonte principale con lo scopo di descrivere il processo di creazione dell’alfabeto e il modo in cui esso doveva essere appreso e utilizzato. Era composto da 29 pagine, in cui si affermava come il traguardo raggiunto fosse dovuto alla saggezza del sovrano che già da tempo aveva iniziato a migliorare l’assetto del regno. La diffusione dell’alfabeto dovette affrontare la forte opposizione da parte dei letterati del tempo, in quanto essi credevano che i caratteri fossero l’unico sistema di scrittura valido e che la cultura dovesse rimanere limitata solo alle classi più alte. Nonostante ciò, vennero prodotte le prime opere scritte tramite l’alfabeto e questo si diffuse in tutta la penisola.
Nel 1912, il linguista sud coreano Ju Si Gyeong, ideò il nome Hangeul, con cui ancora oggi si fa riferimento all’alfabeto. Quest’ultimo si compone, nella sua forma attuale, di 19 consonanti e 21 vocali, che possono essere unite in gruppi sillabici di massimo quattro lettere. Diversi suoni ideati dal re Sejong sono caduti in disuso nel corso delle numerose vicende storiche che hanno segnato la penisola. A oggi, l’alfabeto rimane una delle peculiarità culturali più importanti delle due Coree, in quanto ha permesso che la letteratura si espandesse a tutta la popolazione, senza distinzioni di ceto, dando maggiore slancio allo sviluppo letterario e artistico del paese.
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